SALERNO, LA PORTA D’ACCESSO ALLE MERAVIGLIE DEL CILENTO E DELLA COSTIERA

Tutto ciò che c’è da sapere e da vedere

 

Salerno subisce la concorrenza della vivace Napoli e delle località glamour della Costiera Amalfitana ma cela un centro storico caratteristico e ricco di bellezze, dove chiese medievali si affiancano a trattorie e dove gli stretti vicoli sono animati dal calore e dall’allegria tipici del Sud Italia.

E' il punto di partenza perfetto per esplorare i magnifici dintorni, dal vicino parco archeologico di Paestum, alla magnifica Certosa di Padula, dai borghi della Costiera Amalfitana, al Parco Nazionale del Cilento: insomma, non mi annoierò sicuramente!

Ho raggiunto Salerno in treno: da Roma, le possibilità sono diverse, dal più costoso Freccia Rossa, al Freccia Argento, opzione che ho preferito visto il prezzo nettamente inferiore! 

Per quanto riguarda l’albergo, ho faticato un po’ a cercare una struttura che mi convincesse ma, alla fine, Booking non mi ha deluso: Suite Palazzo Luciani è un B&B in un palazzo d’epoca, a due passi dal centro storico e dal famosissimo Lungomare Trieste. Le stanze sono enormi e confortevoli e la colazione, nonostante l’emergenza Covid, molto ricca; ma il valore aggiunto della struttura è la gentilezza e disponibilità del personale!

 

Ma ora, veniamo a noi: andiamo alla scoperta della città!

Sebbene Salerno sia molto estesa, si visita comodamente a piedi, visto che le principali attrattive (fatta eccezione per il Castello di Arechi) sono racchiuse nel centro storico e nelle zone adiacenti.

Partiamo da via Mercanti, una delle più antiche della città; risalente al Medioevo, oggi come allora è il cuore commerciale di Salerno, legata alle stoffe e ai vestiti come ci ricorda il suo antico nome, “Drapparia”.

TIP: i “drappi” erano i tessuti commerciati dal principato longobardo di Salerno.

Cortile del Duomo di Salerno
foto di Martina


La via è lunga più o meno un chilometro, dall’Arco di Arechi, appartenuto all’omonima Reggia Longobarda, a piazza Portanova, dove inizia la Salerno moderna. Lungo di essa, nel mese di novembre e dicembre , si susseguono decine di installazioni luminose che danno vita alla rinomata manifestazione Luci d’Artista. Sono molti i palazzi storici che vi si affacciano, a partire da Palazzo Pinto, sede della Pinacoteca Provinciale (ingresso gratuito), e Palazzo Carrara, così come le chiese, tra le più significative. Una facciata maiolicata di blu e rosso colpirà la vostra attenzione, così come è successo a me: è il Museo Virtuale della Scuola Medica Salernitana. Il piccolo museo si serve della tecnologia tridimensionale e interattiva per divulgare i principi e gli insegnamenti della gloriosa scuola medica salernitana. Fondata intorno al IX secolo, essa divenne il principale centro del sapere medico dell’Europa medievale, raggiungendo il suo apice nell’XI secolo (biglietto d’ingresso 3€).

Circa a metà della lunga via Mercanti, incrocerete l’altrettanto antica Via Duomo che conduce alla maestosa Cattedrale cittadina. Considerata una delle più belle chiese medievali di tutt’Italia, venne costruita dai Normanni nell’XI secolo e rimaneggiata nel XVIII secolo; è dedicata a San Matteo Evangelista, patrono cittadino, le cui spoglie sarebbero state trasportate a Salerno nel 954 e sepolte nella magnifica cripta al di sotto dell’altare maggiore. La Porta dei Leoni è il pregevole portale d’ingresso risalente al XII secolo che da accesso ad un atrio porticato dove si ammira l’alto campanile, anch’esso del XII secolo. L’accesso alla chiesa avviene tramite imponenti porte bronzee realizzate a Costantinopoli nell’XI secolo. Dell’originaria struttura rimangono pochi elementi: il pavimento del coro, parti del transetto e i due pulpiti rialzati di fronte agli stalli del coro. I mosaici policromi duecenteschi che la decorano sono straordinari e ricordano quelli paleocristiani di Ravenna; degna di nota è la Cappella delle Crociate, decorata con affreschi e mosaici di una bellezza disarmante. Il nome della cappella deriva dal fatto che al suo interno venivano benedette le armi dei crociati.

Il Giardino della Minerva
foto di Martina


Addentrandoci lungo i vicoli in salita del centro storico, si raggiunge l’edenico Giardino della Minerva, un luogo magico della città. Situato in una zona che nel Medioevo era chiamata “plaium montis”, il viridario era proprietà della famiglia Silvatico sin dal XII secolo. Fu nei primi anni del XIV secolo che il maestro Matteo Silvatico vi istituì un giardino dei semplici, antesignano di tutti gli orti botanici europei. La Scuola Medica Salernitana usava questo hortus per insegnare agli allievi l’uso delle erbe officinali. Immerso nella pace, è composto da diversi livelli che si raggiungono tramite pergolati ombreggiati, i quali offrono un’incredibile vista sul Golfo di Salerno. Se volete godervi in santa pace questo magnifico panorama, accomodatevi in uno dei tavoli della tisaneria e sorseggiate un buon infuso! (costo del biglietto 3€)

 

Alla Scuola Salernitana è legato un altro luogo della città, l’Acquedotto Medievale, o meglio, i suoi resti. Proprio sotto le sue arcate, intorno all’anno 1000, in una notte di tempesta, si dice che vi si ritrovarono casualmente i quattro fondatori, l’arabo Adela, il greco Ponto, l’ebreo Elino e il latino Salerno.

Le scale di via Velia
foto di Martina



Le vicine scale di via Velia, rendono omaggio tramite la street art, ad un illustre cittadino salernitano, Alfonso Gatto. Girotondo e altre rime tratte dall’antologia dell’anima del poeta colorano questo angolo della città grazie all’estro della famosa street artist romana Alice Pasquini.

Continuando a passeggiare per il centro, sono tante le strade caratteristiche che risalgono all’impianto medievale cittadino (via Botteghelle, via dei Barbuti, vicolo della Neve) e che conducono ad alcuni famosi monumenti, come la Fontana dei Pesci a Sedile del Campo, attribuita al Vanvitelli, e il Complesso di San Pietro a Corte. Quest’ultimo ha avuto, nel corso dei secoli, diverse destinazioni d’uso: nato come complesso termale in epoca romana, divenne chiesetta e cimitero nei primi secoli dell’era cristiana, poi Cappella Privata del principe Arechi II e, infine, nel Medioevo, parlamento e luogo di conferimento delle lauree della Scuola Salernitana (ingresso gratuito).

 

Fontana dei Pesci
foto di Martina


Camminando per Salerno, vi accorgerete subito di come la città abbia una certa attenzione alla street art. Esiste un intero quartiere, il Rione Fornelle, che nel 2015 è stato oggetto di un’importante riqualificazione artistica, promossa dalla Fondazione Alfonso Gatto. Numerosi artisti sono intervenuti dando vita, attraverso i loro murales, ad un vero e proprio museo a cielo aperto.

TIP: il rione ha origini medievali e nacque come primo insediamento di abitanti provenienti dalla Costiera Amalfitana; fulcro del quartiere, completamente trasformato dall’alluvione del 1954, è piazza Matteo d’Aiello con la sua Fontana delle Fornelle (XVII secolo).

 

Fontana delle Fornelle
foto di Martina


Ogni volta che alzerete lo sguardo, in qualsiasi parte della città vi troviate, noterete l’imponente mole del Castello di Arechi, il monumento simbolo di Salerno, situato a 263 metri d’altezza. Venne eretto nell’VIII secolo sulle fondamenta di una precedente fortezza bizantina dal duca longobardo di Benevento Arechi II; l’austero maniero venne modificato, in seguito, dai Normanni e dagli Aragonesi, per poi essere abbandonato nel XIX secolo. Oggi ospita un piccolo museo che illustra la storia di Salerno e dei suoi antichi mestieri.

TIP: il castello si raggiunge con l’autobus 19 che parte da piazza XXIV Maggio; merita una visita per la splendida vista che regala sull’intero golfo cittadino! Biglietto d’ingresso 4€.

 

Il Castello di Arechi
foto di Martina


Non mi rimane che parlarvi del Lungomare Trieste, considerato negli anni ‘50 il più bello d’Italia. Il viale è lungo circa due chilometri ed è formato da tre viali che corrono paralleli al centro storico, alberati con palme, pini e tamerici. Alla fine del lungomare si trovano la Villa Comunale, luogo di ritrovo per eccellenza dei cittadini, e la Spiaggia di Santa Teresa, la spiaggia dei salernitani.

 

Scialatielli ai frutti di mare, ristorante Mamma Rosa
foto di Martina


Una città non è fatta solo di monumenti ma anche di locali dove poter gustare la genuina cucina tipica. Ecco qualche indirizzo:

Il ristorante Cicirinella, nascosto dietro il Duomo, unisce un ambiente intimo ed accogliente ad una cucina tradizionale, presentata con estrema cura dei dettagli. Pochi piatti, tutti deliziosi, vi faranno innamorare (se già non lo foste!) della cucina campana: imperdibili la zuppa di cozze e la pasta con ceci e vongole! (Prezzo a persona 25€)

La Trattoria Mamma Rosa, a conduzione familiare, è il locale perfetto se cercate piatti a base di pesce che rispettino la tradizione campana; il menú cambia molto spesso, in base all’ispirazione mattutina della cuoca che è proprio l’energica sig.ra Rosa. Un consiglio: prenotate con largo anticipo, i tavoli sono sempre pieni! (Prezzo a persona 25€)

Se si mette piede in Campania non si può non mangiare la pizza.

 

La pizza di Granammare
foto di Martina


Salerno Centro Pizza Gourmet, lungo la centralissima via Roma, la prepara seguendo le antiche ricette. Ai sapori classici campani viene aggiunto un tocco di originalità, usando sempre prodotti stagionali a km 0.

(Prezzo 18€)

Granammare, a due passi dal forte La Carnale, in via Lungomare Tafuri, affianca alla bontà della pizza, dai gusti sia classici  che rivisitati, quella dei fritti d’autore, tutti espressi e tipici della tradizione campana: la montanara è eccezionale!

(Prezzo 20€)

 

Come vi ho accennato all’inizio, Salerno è il punto di partenza perfetto per andare alla scoperta dei bellissimi dintorni. Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni è una delle mete meno rinomate della regione, contraltare alle più famose spiagge della Costiera; è uno straordinario insieme di boschi, prati e spettacolari montagne, fiumi e cascate; è punteggiato da 80 tra cittadine e borghi posti sulla sommità delle colline, rendendolo il secondo parco nazionale più grande d’Italia. Ai suoi confini si trovano i magnifici templi di Paestum e la Certosa di San Lorenzo a Padula, che nel 1998 hanno fatto assegnare al parco lo status di Patrimonio dell’Umanità.

La Certosa di Padula
foto di Martina


Desideravo visitare la Certosa da tempo e, per questo, ho deciso di affittare la macchina in uno dei tanti noleggi nella zona della stazione, visti gli scarsi collegamenti tra Salerno e Padula. 

Dopo circa un’ora di tragitto, si raggiunge uno dei più grandi monasteri dell’Europa meridionale. La Certosa di San Lorenzo venne costruita nel 1306 e occupa una superficie di 250.000 mq, con 320 tra camere e saloni, 13 cortili, 52 scale e 41 fontane. Il suo aspetto attuale, marcatamente barocco, è dovuto ai rifacimenti che subì tra il 1583 e il 1779. Viste le dimensioni spropositate, vi consiglio di non perdervi lo splendido cortile centrale, la biblioteca rivestita di pannelli lignei, le cappelle affrescate, l’imponente doppia scala e la cucina. Proprio qui si narra che, nel 1534, sia stata preparata una mitica frittata di 1000 uova per l’esercito dell’imperatore Carlo V d’Asburgo. Cercate di non smarrirvi negli oltre 2500 metri di corridoi, gallerie e passaggi! (biglietto d’ingresso 6€)

La Certosa si trova ai piedi della cittadina di Padula che vale una visita perché luogo natale di Joe Petrosino. Sapete chi è? È il famoso poliziotto italo-americano che dedicò la sua vita alla lotta alla mafia. Nato a Padula nel 1860, nel 1873 emigrò con tutta la famiglia a New York. Per investigare sui legami tra mafia americana e siciliana, Petrosino si recò a Palermo nel 1909, dove venne brutalmente assassinato. La sua casa natale è diventata un museo, l’unico dedicato ad un rappresentante delle forze dell’ordine, volto a sensibilizzare sulla storia dell’immigrazione e ad attualizzare il lavoro di Petrosino, che intuì per primo la gravità e pericolosità del fenomeno mafioso. (biglietto d’ingresso 4€)

Potrei mai lasciare Padula senza pranzare? Non sia mai! Dopo i chilometri macinati tra i corridoi della Certosa e lungo i sali scendi del borgo, la Trattoria degli Ulivi è il posto giusto dove rifocillarsi. Il ristorante è rimasto legato agli anni Settanta negli arredi, ma i piatti espressi del giorno sono gustosi, le porzioni abbondanti e i prezzi eccezionali (menú completo 13€).

Il borgo di Teggiano
foto di Martina


Prima di far rientro a Salerno, ho fatto due deviazioni, una culturale ed una mangereccia.

Partiamo dalla prima, il borgo di Teggiano, a 15 km da Padula. Questo è sicuramente il più affascinante tra gli 80 paesini all’interno del Vallo di Diano, con la sua spirale di vicoli. Abbarbicato su un dolce pendio, affonda le sue radici nel periodo normanno e medievale, come si nota dalle sue chiese (ce ne sono ben sei!), dal Castello Sanseverino (di proprietà privata) e dalle sue viuzze acciottolate.

La Zizzona del caseificio La Fattoria

La seconda deviazione è all’insegna dei prodotti a km 0. Se vi dico Battipaglia, a cosa pensate immediatamente? Alla mozzarella, è scontato! Ma il Caseificio la Fattoria ha creato un prodotto unico: la Zizzona, una mozzarella 100% latte di bufala dalla strana forma, che ricorda un seno femminile. Le sue dimensioni vanno da 1 a 10 kg ed esaltano il gusto e la consistenza della mozzarella. Il caseificio ha allestito tavoli all’aperto per poter gustare tutti i suoi prodotti: ho fatto merenda con una zizzona da 1 kg ripiena di parmigiana di melanzane, una goduria! C’è anche lo shop dove poter acquistare la zizzona del peso che preferite ed è attivo il servizio di spedizione in tutt’Italia.

Ma quant’è bello il nostro paese? Appena giriamo lo sguardo, si scoprono meraviglie storiche e culinarie!

 

Vi è piaciuto questo piccolo tour della Campania?

Prossima tappa è la stilosa Costiera Amalfitana!

Se adorate la Campania, consultate gli articoli già usciti su Napoli, Pompei ed Ercolano, Cuma, Baia e Pozzuoli e Caserta.

 

2 commenti:

  1. Questo tour della Campania mi è piaciuto davvero tanto.
    Trovo la descrizione di Salerno completa e al contempo sintetica. Pur nel consueto livello dei vari interventi di" In giro con Marty " un particolare apprezzamento va a quest'ultimo. Complimenti!

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    1. Grazie Reporter, credo di aver trasmesso l'entusiasmo di questo giro in Campania al meglio! Non perderti il prossimo articolo sulla Costiera Amalfitana, lo troverai qui sul blog a fine mese.
      Grazie ancora :)

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