Cuma, Baia e Pozzuoli: la Campania Felix

La Campania vanta un patrimonio storico artistico invidiabile: oltre a Napoli, Pompei ed Ercolano, sono molte le realtà da andare a scoprire in questa terra felix. 
Mi ritaglio due giorni alla scoperta dei Campi Flegrei (ardenti), che si raggiungono, da Roma, con due ore e mezza di macchina. La zona, nel golfo di Pozzuoli, è una grande caldera in stato di quiescenza. Pur non essendo più una distesa unica di fumi e vapori, è riconoscibile ancora come area di origine vulcanica per la Solfatara di Pozzuoli, i laghi che la puntellano e il fenomeno del bradisismo.

DAY 1

Cuma, la colonia greca Kyme (VIII sec. a.C.), è la mia prima tappa. 
Il sito archeologico è famoso per il leggendario Antro della Sibilla, risalente al VI secolo a.C., ma vi si ammirano anche i resti dell'Acropoli, delle mura cittadine di V secolo a.C. e del Tempio di Giove.


Antro della Sibilla
Foto di Martina
È stata la piú antica colonia greca d'Occidente, fondata intorno al 740 a.C. ed oggi è il più antico centro archeologico d'Italia. Oltrepassato il viale di ingresso, si incontra la galleria tufacea rettilinea, lunga 130 metri e alta 5, identificata con la sede della Sibilla. Scoperta nel 1932, è interrotta su entrambi i lati, da una serie di bracci, usati per l'illuminazione e l'aerazione.
 Numerosi sono, poi, i sepolcri di età greca e romana qui ritrovati. 

Parco archeologico di Cuma
Foto di Martina


La passeggiata tra le due terrazze del complesso archeologico è da non perdere per i resti antichi, per l'atmosfera surreale che si respira e per la posizione suggestiva, a picco sul mare (info, orari e costi sul sito del parco archeologico.

TIP

LA SIBILLA CUMANA: citata nel III libro dell'Eneide, la leggenda narra che Apollo si innamorò follemente di questa ragazza, promettendole qualsiasi cosa purché diventasse la sua sacerdotessa. Così la giovane chiese l'immortalità, scordandosi, però, la giovinezza: più invecchiava e più il suo corpo avvizziva, fino a che non rimase solo la sua voce.

BIGLIETTO CUMULATIVO: il biglietto d'ingresso da 4€ per il Parco Archeologico di Cuma ha una validità di due giorni e comprende anche l'accesso al Museo dei Campi Flegrei e al Parco Archeologico delle Terme di Baia, all'Anfiteatro e al Tempio di Serapide di Pozzuoli. Questo particolare non è ben segnalato: non buttate, quindi, il biglietto e approfittatene per vedere tutte queste bellezze ad un prezzo irrisorio!

Sulla penisola di Capo Miseno si trova la cittadina di pescatori di Bacoli, l'antica Baia. In passato era frequentata e rinomata per la stazione termale, come testimoniano le rovine romane, ancora oggi visitabili. Il parco archeologico delle Terme di Baia è un vasto sito residenziale e termale, costituito da una serie di strutture disposte su terrazzamenti, collegate tra loro da rampe e gradoni. Anche qui c'ho che fa rimanere a bocca aperta è la posizione: ci troviamo sul fianco di una collina direttamente a picco sul mare! 

La Piscina Mirabilis è la mia prossima destinazione.
Piscina Mirabilis
Foto di Martina



Capolavoro ingegneristico romano, è una cisterna dalle enormi dimensioni, che poteva contenere fino a 12.000 metri cubi d'acqua! Per poterla visitare, bisogna contattare il custode (il numero si trova in situ): si entra nell'edificio, a pianta quadrangolare, scavato nel tufo con quattro file di pilastri cruciformi che dividono lo spazio interno in navate e che sostengono la volta a botte. La cisterna era il punto di arrivo dell'acquedotto del Serino, costruito in età augustea per approvvigionare d'acqua la città di Miseno e la base navale. Passeggiare al suo interno, guardarsi intorno e vedere cosa è riuscita a concepire la mente umana duemila anni fa, mi lascia senza fiato: wow!


Riprendo la macchina perché, sempre nel comune di Bacoli, sulle sponde del Lago del Fusaro, mi aspetta il Parco Vanvitelliano, real sito borbonico voluto da Ferdinando IV. Il giardino storico presenta una ricca e variegata vegetazione e l'impianto è quello del 1880, quando venne riprogettato per adeguarsi alle condizioni ambientali.

La Casina Vanvitelliana
Foto di Martina


La Casina Vanvitelliana
 è la perla che lo arricchisce. Il casino di caccia venne completato da Carlo Vanvitelli nel 1782 per volere di Ferdinando IV, all'interno della riserva reale di caccia. Venne concepito come residenza per ospiti illustri e, dal punto di vista architettonico, è una delle più alte produzioni settecentesche, con rimandi alla Palazzina di Caccia di Stupinigi dello Juvarra.

Dopo aver visto il sole calare all'orizzonte del lago, il prossimo passo è andare in albergo! Ho prenotato l'Hotel Gauro a Pozzuoli (tramite booking), un tre stelle in posizione panoramica, con vista sul mar Tirreno e parcheggio coperto gratuito. La receptionist mi consiglia un buon posto dove andare a cena senza dover riprendere la macchina, visto che la struttura è un po' lontana dal centro: Tivoli Pizza. 
Il locale è molto carino, con una splendida vetrata che dá sul mare: cena con vista, come si suol dire!Fritti buonissimi e pizza fantastica ad un prezzo eccezionale (15€): mi devo solo sbrigare a rientrare in camera, visto il temporale che si è scatenato. Speriamo che domani esca di nuovo il sole!

DAY 2

Sveglia con calma, colazione e poi pronta per visitare il Macellum e l'Anfiteatro di Pozzuoli.
La città e tutta l'area dei Campi Flegrei è caratterizzata dal bradisismo, fenomeno legato al vulcanismo secondario. Proprio a causa di questo, nel 1970 e nel 1983 l'intera città vecchia, aggrappata alle pendici di uno sperone tufaceo, dovette essere sgomberata. Le tre colonne del c.d. Tempio di Serapide, in realtà l'antico Macellum, fino al 1983 sono state il principale strumento di misurazione del bradisismo flegreo. Fino agli anni Ottanta, infatti, le colonne erano parzialmente sommerse dal Tirreno, mentre oggi si trovano sopra il livello del mare. 


Il Macellum di Pozzuoli
Foto di Martina



Il Macellum, l'antico mercato pubblico, risale al I/II secolo d.C. e si trova proprio di fronte alla marina del porto di Pozzuoli. È stato erroneamente identificato con il tempio di Serapide per il rinvenimento di una statua dedicata a questa divinità. L'acqua presente oggi in quest'area è dovuta ad una sorgente termale sottostante (detta del Cantarello) e alle precipitazioni meteoriche.

A poca distanza, altro sito da non perdere è l'Anfiteatro Flavio, costruito in epoca neroniana. Poteva contenere fino a 40.000 spettatori e sono ancora visibili e visitabili i sotterranei, con parte del sistema di sollevamento delle gabbie che portava in scena le belve feroci. Pozzuoli possedeva già un anfiteatro che, tuttavia, alla metà del I secolo d.C., non rispondeva più alle esigenze dei ludi gladiatori. Alcuni resti delle arcate a sostegno della cavea sono ancora oggi visibili.

L'Anfiteatro Flavio
Foto di Martina
È ora di riprendere la macchina per raggiungere il lago di Averno: devo vedere la porta degli Inferi varcata da Enea per entrare nell'Oltretomba! Il lago, di origine vulcanica, si trova tra la frazione di Lucrino e Cuma. Il nome deriva dal greco e letteralmente significa "senza uccelli": la leggenda narra che, per dei particolari gas emessi, agli uccelli fosse impossibile sorvolare lo specchio d'acqua. Per questo, gli antichi romani decisero di porre qui l'ingresso agli Inferi. Sotto Agrippa, il lago venne trasformato in porto, in aggiunta a quello sul mare di Cuma.

Il lago di Averno
Foto di Martina
È un posto "stregato", dove la natura si fonde con le leggende antiche, dando vita ad uno spettacolo unico!
 


Purtroppo, è arrivato il momento di tornare alla base… programmando, ovviamente, una nuova avventura!

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