LUCA SIGNORELLI E ROMA. OBLIO E RISCOPERTE

Le sale espositive di Palazzo Caffarelli, all’interno degli splendidi Musei Capitolini, ospitano la mostra incentrata su uno dei pittori più importanti del Rinascimento: Luca Signorelli (Cortona, 1450 ca.-1523).

I Musei Capitolini ospitano la mostra su Luca Signorelli
Foto di Martina
I curatori, Federica Maria Papi e Claudio Parisi Presicce, hanno voluto, in primo luogo, sottolineare il rapporto privilegiato che Signorelli strinse con la città di Roma, nella quale soggiornò più di una volta, rimanendo affascinato dalle gloriose testimonianze del suo passato e intessendo rapporti d’amicizia con altri illustri personaggi del suo tempo. 
I ruderi romani, le antichità cristiane, i paesaggi di rovine della campagna romana ebbero una notevole influenza sulla pittura di Signorelli durante tutta la sua attività. La sua attenzione per l'antico portò il maestro a sviluppare un ricco repertorio di nudi maschili e di pose che gli valsero l’ammirazione dei contemporanei e l’assegnazione di molti incarichi prestigiosi. 
Oscurato da due giganti della generazione successiva, Raffaello e Michelangelo, per la prima volta a Roma viene celebrato Signorelli, pittore molto apprezzato dai suoi contemporanei, attraverso una selezione di opere di grande prestigio, provenienti da collezioni italiane e straniere. 
La Cappella Nova o di San Brizio nel Duomo di Orvieto
Foto di Martina
Il percorso espositivo è organizzato in sette sezioni: si parte dall’errore vasariano circa le vere sembianze del volto dell’artista, per poi immergersi nella Roma del pontefice Sisto IV, fra le antichità capitoline e i nuovi progetti urbanistici, fino ad arrivare alle massime opere del maestro di Cortona, la Cappella Nova ad Orvieto e la Vergine col Bambino conservata al Metropolitan Museum of Art di New York. Segue, poi, una parte dedicata ai rapporti tra Signorelli e il pontefice Leone X, e tra Signorelli, Bramante e Michelangelo. Seppur altamente considerato dai suoi contemporanei, la sua figura cadrà rapidamente nell’oblio, per essere riscoperta solo nel tardo Settecento ma, soprattutto, nell’Ottocento quando i Puristi e i Preraffaelliti lo esalteranno come precursore della più alta stagione del Rinascimento italiano
Tra Ottocento e Novecento anche il mercato antiquario si accorge dell’importanza del pittore: molte sue opere finiscono nelle mani dei grandi mercanti d’arte che, senza scrupoli, le smembreranno, decontestualizzandole, per rifornire i musei dei nascenti stati o le dimore di ricchi magnati.


Questa mostra è il doveroso e giusto tributo ad un’artista che rivoluzionò la maniera pittorica attraverso incarichi di prestigio, tra cui la partecipazione alla decorazione della Cappella Sistina.

2 commenti:

  1. Brava Marty! Ogni articolo è esaustivo delle bellezze e tradizioni della nostra citta'. Per di più si possono ammirare paesaggi di tranquilla bellezza fuori Roma e godere di ottima cucina internazionale. Che dire… Roma Caput Mundi..

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  2. L'obiettivo è quello di tenere aggiornati i romani e non sulle bellezze di questa incredibile città che ha sempre qualcosa da offrire, a chi sa guardarla con occhi curiosi!

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