ROMAMOR

L’Accademia di Francia a Villa Medici ospita la prima mostra monografica in Italia di Anne e Patrick Poirier, ROMAMOR. Questa coppia francese è una delle più celebri della scena internazionale: il loro sodalizio artistico nasce cinquant’anni fa, proprio all’interno della suggestiva e affascinante cornice romana di Villa Medici, dove decidono di firmare congiuntamente le loro opere. 

Mondo alla rovescia
Foto di Martina
Classi 1941 e 1942, il loro lavoro è influenzato dall’epoca di violenza in cui hanno vissuto: i bombardamenti e le devastazioni della Seconda Guerra Mondiale hanno lasciato il segno nel loro animo e nelle loro opere. Lo si evince in Mondo alla Rovescia, che simboleggia metaforicamente la violenza straziante della guerra. La creatività dei due artisti attinge dallo scorrere, lento ed inesorabile, del tempo, dalla fragilità delle realizzazioni ed aspirazioni umane e dalla potenza delle rovine, antiche e moderne. Si crea nei loro lavori una visione onirica nella quale l’osservatore è catapultato ed emotivamente coinvolto.

Il ruolo della memoria è fondante ed esaltato dalla metafora delle biblioteche in cui i libri preservano la nostra storia, ammonendoci su catastrofi imminenti. I mondi sognati dove gli artisti ci conducono possono essere neri come l’oblio o accecanti come il candore delle utopie, raffigurate nell’installazione Retrovision e in Lost Archetypes, in cui bianchi modelli architettonici sembrano essere stati intaccati dall’incuria del tempo.

Le labyrinthe du cerveau
Foto di Martina
La mostra ROMAMOR prende vita da un turbinio di ricostruzioni archeologiche immaginarie, dal fascino delle rovine, dall’unione di opere storiche e produzioni in situ, come Le Labyrinthe du cerveau, un grande cervello-labirinto disegnato con pietre di marmo bianco sul piazzale della villa. La sensibilità dei due artisti, che sono al contempo architetti-archeologi, consente l’erranza tra universi apparentemente lontani tra loro, dei quali ricercano le relazioni nascoste. 

Romamor, Atelier Balthus
Foto di Martina
Nell’Atelier Balthus compare la scritta al neon che dà il nome alla mostra stessa, simboleggiando l’amore e il legame, affettivo e artistico, che Anne e Patrick Poirier nutrono per questa città.

2 commenti:

  1. La mostra mi ha lasciato titubante,ma Villa Medici è sempre incantevole!!!

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    1. L'arte contemporanea è fonte di grandi dibattiti, ma la cornice di Villa Medici coniuga perfettamente l'amore per l'antico con l'apertura al moderno!

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