CALCATA

Al confine tra le province di Roma e Viterbo, su di uno sperone tufaceo, sorge il borgo medievale di Calcata; immersa nel Parco Regionale Valle del Treja, a tutela dello splendido e variegato territorio solcato dal fiume, questa cittadina, a solo un’ora da Roma, presenta marcate testimonianze del suo passato, dall’epoca falisca, alla dominazione romana, al periodo medievale.

Il borgo di Calcata
Foto di L. Frabotta
Le origini del borgo sono avvolte nel mistero ma, sicuramente, risalgono al periodo pre-romano; è con l’alto medioevo che compare per la prima volta il nome di Calcata e, nel Duecento, questa entra nell’orbita della nobile famiglia degli Anguillara, che eresse il castello e la cinta muraria ancora oggi visibili. 

Per la sua posizione, al contempo impervia e strategica, la cittadina rimase sempre ai margini delle vicende storiche, fino a cadere nell’oblio. Negli anni Trenta del Novecento, il borgo cominciò a spopolarsi per i frequenti crolli che, lentamente, sgretolavano la rupe tufacea, costringendo gli abitanti a costruire un nuovo insediamento, Calcata Nuova. Con gli anni Sessanta, la fama del borgo fantasma portò artisti, intellettuali ed artigiani, provenienti da ogni parte del mondo, a ripopolarlo, in cerca di una vita lontana dalla società consumistica ed industrializzata di quegli anni.

I vicoli del borgo
Foto di L. Frabotta
Oltrepassata la porta d’accesso a Calcata, ci si affaccia subito sulla piazzetta della Parrocchiale, che ospita gli unici due veri e propri monumenti: il Castello degli Anguillara, con la caratteristica torre ghibellina, e la seicentesca chiesa del SS. Nome di Gesù. Un susseguirsi di viuzze caratteristiche, fiancheggiate da case scavate nel tufo e ricoperte da fitta vegetazione, o da abitazioni in muratura, dai bei portali e profferli, conduce ad una serie di terrazze che si affacciano sul precipizio che circonda naturalmente l’intero borgo: una vista unica. Molte delle cantine e delle grotte del borgo sono state trasformate da artisti ed artigiani in botteghe, studi e laboratori, che renderanno la vostra passeggiata ancora più piacevole.

Botteghe
Foto di L. Frabotta
Se vi volete addentrare nella fitta vegetazione del Parco del Treja, in località Colle percorrete l’itinerario che si snoda per circa due ettari del Museo Opera Bosco, creato dagli artisti Anne Demijttenaere e Costantino Morosin nel 1996: in un perfetto connubio tra arte e natura, troverete quaranta opere, ritraenti i più svariati soggetti, realizzate interamente con materiali naturali.

2 commenti:

  1. Carissima ho visitato questo incantevole borgo e voglio segnalarlo a tutti i viaggiatori per la sua vivacità, ancora vi si respira l'aria degli anni '60 con molti artisti di strada forse un poco naif. Tuttavia la gita è consigliata e soprattutto la passeggiata lungo il Treja.

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  2. Concordo in pieno con te: una passeggiata in un passato recente molto piacevole.

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