LA SACRA di SAN MICHELE

A 40 km da Torino, nella Val di Susa, si erge sulla cima del monte Pirchiriano il monumento simbolo del Piemonte: la Sacra di San Michele. Fonte di ispirazione per il best seller di Umberto Eco, “Il nome della Rosa”, l’abbazia si trova lungo la via francigena, una via di pellegrinaggio di oltre 2000 km, che unisce importanti luoghi dedicati al culto di San Michele, difensore della fede cristiana: Mont-Saint Michel, in Francia, e Monte Sant’Angelo, in Puglia.

La Sacra di San Michele
Foto di Martina

La sua storia risale ai primi secoli della cristianità: infatti, agli inizi del IV secolo d.C., un gruppo di monaci persiani si stabilì qui per diffondere il culto di San Michele Arcangelo; sul finire del X secolo, San Giovanni Vincenzo iniziò quassù la vita eremitica, mentre alle soglie dell’anno mille vi irruppe un personaggio in cerca di redenzione da un discutibile passato: il conte Ugo (Ugone) di Montboissier, ricco e nobile signore francese. Egli, recatosi a Roma per chiedere indulgenza al Papa, a titolo di penitenza scelse fra un esilio di 7 anni e l’impresa di costruire un’abbazia, proprio quest’ultima. Così, tra il 983 e il 987, iniziò l’edificazione del monastero, affidato successivamente a cinque monaci benedettini. Grazie all’iniziativa di Ugo di Montboissier, sul Pirchiriano si sviluppò un punto di sosta per pellegrini e un centro culturale internazionale. È il XII secolo ad essere il periodo di massimo splendore dell’abbazia ma successivamente, a causa di grossi cambiamenti nel quadro sociale, delle difficoltà economiche e della politica sabauda, la vita monastica venne sospesa nel 1622. Nel 1836 Carlo Alberto, innamorato di questo luogo e deciso a riportarlo ai fasti antichi, incaricò Antonio Rosmini di insediare alla Sacra un gruppo di suoi religiosi, che tuttora ne custodisce gli ambienti.

La sommità del monte Pirchiriano inglobata
all'interno della chiesa
Foto di Martina

La visita vi lascerà letteralmente “senza fiato”: la Sacra, come detto in precedenza, si trova a 962 metri s.l.m., in cima al monte Pirchiriano; per i più coraggiosi e allenati, la si può raggiungere interamente a piedi; per i più pigri come me, si raggiunge in macchina il parcheggio (a pagamento 1.5€ l’ora) che dista solo 800 m dall’ingresso della Sacra. Non pensiate che siano da fare poche centinaia di metri in piano: dovrete salire per raggiungere la biglietteria! L’ingresso costa 8€ e comprende la visita guidata (con partenza ogni 30 minuti), valore aggiunto per attraversare secoli e secoli di storia. La Sacra è uno tra i più grandi complessi architettonici religiosi di epoca romanica in Europa: le tre cappelle sottostanti la chiesa, costruite nella roccia, sono la testimonianza del primo insediamento da cui si sviluppò, nell’XI secolo, il monastero antico. 

Portale dello Zodiaco
Foto di Martina

Dal XII secolo, si iniziò a costruire l’attuale chiesa a tre navate, che poggia sulle tre cappelle ed è raggiungibile tramite lo Scalone dei Morti, una ripidissima scalinata formata da gradini irregolari, che culmina nel Portale dello Zodiaco, opera dello scultore Nicolao e di maestranze locali (1100 ca.). Dalla chiesa, si accede alla terrazza con veduta sulle rovine del monastero nuovo, ampliamento dei secc. XII-XIV, e sulla Torre della Bell’Alda.


Se avete programmato un week-end a Torino, vi consiglio assolutamente di non perdere la visita a questo gioiello architettonico: la fatica della salita e dei numerosi scalini sarà ampiamente ripagata!

La Torre della Bell'Alda
Foto di Martina

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