ROCCA CALASCIO, UNO DEI 15 CASTELLI PIÙ BELLI AL MONDO

Alla scoperta dei borghi della conca aquilana

I dintorni di L’Aquila sono ricchi di tante bellezze: il Castello di Rocca Calascio, simbolo dell’Abruzzo, è una di queste.

Arroccato a quasi 1500 metri d’altezza, il maniero, risalente all’anno Mille, domina la valle del Tirino e la piana di Navelli, all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga; nato come semplice torre di avvistamento per prevenire gli assalti nemici, acquisì sempre più importanza, passando sotto il controllo di diverse importanti famiglie, come i Piccolomini e i Medici; era usato, infatti, come punto strategico d’osservazione militare, in comunicazione con altre torri e castelli nelle vicinanze.

Il Castello di Rocca Calascio 
foto di Martina

TIP: Rocca Calascio si raggiunge da L’Aquila in circa 40 minuti di auto. Nel periodo estivo si può parcheggiare la macchina presso il borgo e usufruire della navetta (3€a tratta) che porta fino al paesino diroccato, oggi trasformato in albergo diffuso, ai piedi del castello. Da qui, con una piacevole passeggiata, lo si raggiunge. Altrimenti, i più temerari possono salire direttamente a piedi! L’ingresso è gratuito.

National Geographic ha inserito il castello tra i 15 più belli al mondo e capirete presto il perché: imponente e maestoso, vera meraviglia architettonica, si staglia con il suo candore in un paesaggio montano, regno dell’aquila reale e dell’orso marsicano. La forma attuale del castello risale ad una ristrutturazione del 1463, voluta da Antonio Todeschini della famiglia Piccolomini che modificò la fortificazione costruendo il maschio centrale e le quattro torri cilindriche. A partire dagli anni Ottanta del Novecento, questa meravigliosa scenografia naturale ha abbagliato tanti registi cinematografici che hanno scelto il castello come set per i loro film, a partire da Lady Hawke e Il Nome della Rosa.

La rocca si contende il paesaggio con un’altra architettura stupefacente, la Chiesa di Santa Maria della Pietà, un tempietto di forma ottagonale con una caratteristica cupola ad otto spicchi. Leggenda narra che sia stata costruita nel luogo dove la popolazione sconfisse una banda di briganti che devastava la zona. La chiesa non è sempre aperta, quindi ci vuole un pizzico di fortuna!

 

Il Castello e la Chiesa di Santa Maria della Pietà
foto di Martina


Attorno al castello ruotava un borgo, la cui parte alta venne abbandonata molto presto in seguito a numerosi terremoti, il più devastante dei quali venne registrato nel 1703. La parte bassa, invece, venne abitata sino agli inizi del Novecento, quando anche le ultime famiglie si trasferirono nel paese di Calascio, più a valle. È stato solo a partire dagli anni Ottanta che, complici i numerosi film girati, il borgo e la rocca vennero interessati da una vigorosa opera di restauro.

Spesso i visitatori, terminato il giro al castello, non si soffermano a passeggiare per Calascio, il piccolo paese di circa 130 abitanti, sviluppatosi in seguito alle calamità naturali che hanno costretto il borgo e la rocca all’abbandono e all’oblio. Qui è un susseguirsi di viuzze, piazzette, case in pietra e belle chiese che accolgono i turisti  con la loro atmosfera d’altri tempi. Il Convento di Santa Maria delle Grazie o Chiesa di San Francesco custodisce al suo interno un candelabro e un ciborio del XVII secolo, mentre la Chiesa di San Nicola é interessante per il suo portale cinquecentesco e per le statue di terracotta del XVII secolo.

Ma non è finita qui! Assolutamente da non perdere, vista l’estrema vicinanza con Rocca Calascio, sono i borghi di Santo Stefano di Sessanio e Bominaco.

Santo Stefano di Sessanio oggi conta poco più di cento abitanti; nato nel Trecento, fu la famiglia Medici sul finire del XVI secolo a renderlo il grazioso borgo che è oggi. Agli inizi del Novecento subì un quasi totale spopolamento dovuto all’emigrazione degli abitanti, cosa che, tuttavia, ha permesso la conservazione delle belle case in pietra quattrocentesche; il simbolo cittadino è la Torre Medicea, in parte crollata con il terremoto del 2009. Negli ultimi quindici anni il borgo è stato riportato a nuova vita grazie alla creazione di un elegante albergo diffuso.

Il borgo di Santo Stefano di Sessanio
foto di Martina


Bominaco, frazione di Caporciano, a 1000 metri d’altitudine, nasconde due tesori, la Chiesa di Santa Maria Assunta e l’Oratorio di San Pellegrino che compongono ciò che resta di un antico monastero benedettino. L’Oratorio è un vero e proprio scrigno di pittura medievale, soprannominato la “Cappella Sistina d’Abruzzo” per la quantità e qualità di affreschi realizzati nel Duecento probabilmente dai monaci che abitavano il monastero. Non scoraggiatevi se troverete i cancelli chiusi: è prassi contattare il custode tramite il numero di telefono che trovate sul cartello d’ingresso; questa piccola scocciatura sarà ampiamente ripagata dalla vista di due tra i monumenti più sorprendenti dell’intera regione.

A pochi chilometri da Bominanco, in località San Demetrio Ne' Vestini, la trattoria La Casetta è il massimo per concludere una giornata di escursioni tra le bellezze aquilane. Il locale, rustico e genuino, ha come cavalli di battaglia la cortesia, il buon cibo e le porzioni abbondanti. Mi raccomando, se voleteassaggiare gli arrosticini, non dimenticate di ordinarli al momento della prenotazione, altrimenti rimarrete a bocca asciutta!

Cosa aspettate a mettervi in macchina e andare alla scoperta di queste meraviglie abruzzesi?

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