IL CIMITERO ACATTOLICO DI ROMA, CURIOSITÀ ROMANE

Delimitato dalle Mura Aureliane, affacciato sulla Piramide di Caio Cestio nell’omonimo quartiere della Capitale, il Cimitero Acattolico è un luogo molto particolare, istituito per gli stranieri cui era vietata, per la diversa fede religiosa, la sepoltura nei cimiteri cattolici.

TIP: nelle località di mare si cominciarono a creare già dalla fine del XVI secolo spazi per la sepoltura di persone di fede non cattolica, basti pensare a quello di Livorno (1598) e a quello di Venezia (1684).

 
Il cimitero acattolico
Foto di Martina

#UN PO' di STORIA: Il cimitero romano risale almeno al 1716, stando al permesso concesso da Papa Clemente XI ai membri della Corte Stuart in esilio dall’Inghilterra, di essere sepolti di fronte alla Piramide. Questo permesso venne esteso ad altri di fede non cattolica, soprattutto ai tanti giovani che giungevano a Roma per il completamento del Grand Tour. 
Nel 1821 il Papa proibì di seppellire ulteriormente nell’area di fronte alla Piramide, concedendo tuttavia un lotto di terra adiacente, dando, così, vita al cosiddetto “Nuovo Cimitero”. Nel 1910, un accordo formale con l’allora sindaco Ernesto Nathan definì il Cimitero come culturalmente rilevante e degno, per questo, di speciali salvaguardie, tanto che nel 1918 fu dichiarato Zona Monumentale d’Interesse Nazionale.


TIP: l’ingresso si trova in via Caio Cestio 6 e dovrete suonare per farvi aprire; non c’è un biglietto d’ingresso ma una cassetta dove poter lasciare un’offerta.

Una volta varcata la soglia, vi accoglierà un luogo estremamente affascinante per la presenza di ruderi romani, delle mura aureliane e per la rigogliosa vegetazione, che lo rese tanto caro agli artisti romantici. Un locus amoenus più che un cimitero, tanto che, passeggiando tra i suoi vialetti alla scoperta delle lapidi, non avrete che sentimenti di meraviglia e di stupore. Non c’è un vero e proprio percorso perché il bello è proprio girovagare in cerca delle tombe dei grandi personaggi del passato, ammirandone le statue.

TIP: Il cimitero si distingue per la grande presenza di artisti, scrittori, studiosi e diplomatici che vi sono sepolti. Molti di loro si erano trasferiti a Roma, altri morirono a causa di una malattia o di un incidente mentre erano in visita nella città.

 
Tomba di Keats
Foto di Martina
Vi voglio parlare di quelle tombe che mi hanno più colpito, a cominciare dalla lapide del poeta inglese Keats. Vi stupirà il fatto che non sia inciso su di essa il suo nome! Giunse in Italia nel 1820, in cerca di un clima più mite quando si presentarono i primi sintomi della tubercolosi; morí a Roma a 25 anni, lasciando in eredità, nonostante la giovane età, un’enorme mole di componimenti che non ha eguali nella lingua inglese. 


Altro brillante poeta inglese ad essere stato sepolto qui ad un anno di distanza, nel 1822, è Percy Shelley, che annegò al largo della costa toscana a soli 29 anni. 
La tomba più fotografata ed amata dai visitatori è sicuramente quella di William Wetmore Story, famoso scultore americano trasferitosi a Roma nella seconda metà dell’Ottocento. Scolpì l’Angelo del dolore in onore di sua moglie (Story fu seppellito nella stessa tomba dopo la sua morte). 

Angelo del Dolore
Foto di Martina

Altro famoso scultore degli inizi del Novecento, trasferitosi a Roma e qui sepolto, è il norvegese Hendrik Andersen. La tomba, dove riposano altri membri della famiglia, è stata progettata da lui stesso. 

Molte altre sono le sepolture degne di nota, sia per via di chi vi riposa (altri nomi illustri sono Gramsci, il figlio dello scrittore tedesco Goethe, Camilleri), sia per il valore artistico delle sepolture stesse. 

Credo sia inutile farvi un elenco puntuale di esse perché verrebbe meno il bello di andare alla scoperta dei nomi incisi sulle lapidi e il lasciarsi stupire dalla bellezza delle loro decorazioni.



Buona passeggiata!

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