CUCINA ROMANA, I PIATTI TIPICI


Certo, non è facile condensare in un solo articolo i piatti tipici della cucina romana, visto che in essa confluiscono molte tradizioni, prima fra tutte quella giudaica; ma qualcuno deve pur far questo “sporco lavoro”, giusto? E allora, ecco a voi una carrellata delle specialità che potete gustare a Roma!

Iniziamo da sfiziosità che rientrano nello street food romano

Supplí: le sue origini risalgono al periodo della dominazione araba in Sicilia ma la ricetta è stata reinterpretata a Roma diventando una specialità irresistibile. Dentro una croccante panatura dorata è racchiusa una palla di riso al ragù con cubetti di mozzarella: la “sorpresa” del riso all’interno del fritto è presente nel nome che deriverebbe dal francese surprise.

Tramezzini e trapezzini: sebbene il primo sia nato a Torino nel 1926, i romani lo hanno adottato come spezzafame per antonomasia, conferendo al triangolo di panne in cassetta una caratteristica inconfondibile, la farcitura stra-ricca. Il trapizzino può essere considerato l’evoluzione gourmet del tramezzino; nato dall’intuizione di Stefano Callegari, la pizza bianca romana diventa una tasca che viene farcita con piatti umidi, quelli che le nonne cucinavano nei giorni di festa: polpette al sugo, pollo alla cacciatora, trippa e coda alla vaccinara.

 
Carciofo alla giudia e fileto di baccalà
Foto di Martina
Filetti di baccalà e fiori di zucca: sono due sfiziosità da comprare calde nelle friggitorie e da mangiare passeggiando tra i vicoli cittadini. Il primo è preparato con una semplice pastella di acqua e farina, senza aggiunta di sale; l’involucro croccante del fiore di zucca, invece, racchiude una farcia gustosa di acciughe e mozzarella.



Nelle trattorie sono due i piatti presenti in tutti i menú: la carbonara e i saltimbocca alla romana.

 
La carbonara
Foto di Martina
Carbonara: in molte famiglie è il primo piatto che si mangia la domenica o nei giorni di festa; si dice sia nato in via della Scrofa, caratteristico vicolo della Capitale, nel 1944 con i pochi ingredienti che i soldati americani avevano messo a disposizione di un estroso cuoco: bacon, che con l’evoluzione della ricetta si è trasformato in guanciale, uova e pecorino. Mi raccomando: diffidate dalle ricette che aggiungono panna o altri ingredienti!

Saltimbocca alla romana: queste fettine di vitella con prosciutto crudo e salvia sono talmente gustose che saltano direttamente in bocca, come dice il nome!

Veniamo, poi, a due piatti della tradizione giudaico-romanesca

Carciofo alla giudia: nato nel ghetto ebraico e già presente nei ricettari del XVI secolo, non è da confondere con il carciofo alla romana, cotto nel tegamino con abbondante mentuccia. Il carciofo alla giudia viene fritto e le sue foglie diventano delle chips croccanti; la varietà da usare è chiamata “cimarola”, coltivata tra Ladispoli e Civitavecchia.

Concia di zucchine: si prepara con le zucchine romanesche fritte e marinate successivamente in un mix di spezie (aglio, basilico e prezzemolo); è ideale sia come antipasto che come contorno.

Maritozzo con la panna
Foto di Martina

Concludiamo questa carrellata con il re dei dolci romani, il maritozzo, un soffice panino declinato in due versioni da leccarsi i baffi, la prima con farcia di panna montata, la seconda con uvetta e pinoli. La sua storia risale addirittura all’età romana, quando si preparavano delle pagnotte addolcite con miele e uvetta.

Vi è piaciuto il menù? Se avete un piatto della tradizione romana che vi piace particolarmente scrivetelo nei commenti! Per vedere nel dettaglio tutti i posti che vi consigliamo per mangiare queste leccornie cliccate QUI.

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