Trieste e Lubiana

"Trieste ha una scontrosa grazia" diceva Umberto Saba in una delle sue liriche più famose sulla sua città natale, "pensosa e schiva", ma allo stesso tempo affascinante ed elegante.
Questa città mitteleuropea merita di essere girata a piedi, tra maestose piazze che si aprono inaspettatamente, palazzetti nobiliari, splendidi vicoli ed eccellenti caffè storici.

Trieste si raggiunge facilmente in treno o in aereo. La stazione ferroviaria è in pieno centro, mentre l'aeroporto Ronchi dei Legionari dista circa 30 km dal centro cittadino; una linea extraurbana (51) parte ogni mezz'ora dall'aeroporto e ha come capolinea la stazione ferroviaria (qui maggiori info).  

Tramite Booking ho trovato un albergo molto carino, il James Joyce (per gli amanti della letteratura, Trieste è un continuo di emozioni), senza pretese ma con ogni comfort, in posizione strategica nel cuore del centro storico. Trieste è una cittadina raccolta e a misura d'uomo: non avrete sicuramente bisogno di prendere i mezzi pubblici per spostarvi!

DAY 1

Una volta fatto il check-in e posato il bagaglio, sono andata subito a visitare i luoghi più prossimi all'hotel: il teatro romano, la Chiesa di San Silvestro e Basilica di Santa Maria Maggiore.

La chiesa di San Silvestro è la più antica chiesa della città risalente al XI/XII sec, oggi sede delle Comunità Evangeliche Elvetica e Valdese, che, purtroppo, ho trovato chiusa (più volte), non riuscendo a visitarne l'interno.

La Basilica di Santa Maria Maggiore, edificata tra il 1627 e il 1682 dai Gesuiti arrivati a Trieste nei primi anni del secolo, ha la pianta a croce latina, tre navate coperte a botte e all'incrocio del transetto s'innalza la cupola.  A pochi passi dalla Basilica, prendendo via San Silvestro e poi via Riccardo, è possibile vedere il così detto Arco di Riccardo, un arco di età classica letteralmente inglobato in una casa; risale probabilmente al 33 a.C. e, secondo una prima interpretazione, era una delle aperture transitabili coperte a volta che davano accesso a Tergeste (nome di Trieste ai tempi dell'Impero Romano).


Vicoli del centro storico, Trieste
Foto di Arianna
Proseguo in direzione del Colle di San Giusto dove ho visitato il Castello e la Cattedrale: la strada è un po' in salita ma è una passeggiata piacevole e veloce.
Il Museo Civico all'interno del Castello è una rocca medievale successivamente fortificata, visitabile pagando il biglietto d'ingresso: il palazzo vale assolutamente la visita e dalle finestre si vede tutta la città; è di proprietà del Comune, che lo ha attrezzato a scopo turistico e lo utilizza per manifestazioni culturali, spettacoli e mostre temporanee.
La Cattedrale di San Giusto è il più importante edificio religioso cattolico di Trieste e l'aspetto attuale deriva dall'unificazione delle due chiese preesistenti: la Chiesa di Santa Maria e la Chiesa dedicata al martire San Giusto, patrono della città. L'edificazione si fa risalire all'arco di tempo compreso tra il  1302 e il 1320, la facciata è caratterizzata da uno splendido rosone a doppia ruota.
Se avete voglia, sempre sul colle è possibile visitare anche il Museo di Arte e Storia "J.J. Winkelman".

Letteralmente affamata, mangio un boccone in un locale consigliato da un amico friulano:il buffet Voltolina, situato su via XX settembre; se il tempo lo permette, vi suggerisco di mangiare all'aperto nell'ombroso viale alberato. Il ristorante è  famoso per i suoi bolliti e devo dire che ho mangiato veramente molto bene! 
Dopo pranzo ho preso il caffè in uno dei locali storici della città, il famoso caffè San Marco, bellissimo e affascinante, la sua atmosfera è ancora quella del secolo scorso, quando era luogo d’incontro d’intellettuali e scrittori come James Joyce, Umberto Saba, Italo Svevo, e rifugio per gli irredentisti; nel 2005 è stato riconosciuto “caffè storico d’Italia”. All'interno è stata inserita anche una piccola libreria composta da saggi di storia e filosofia e opere triestine.


Libreria antiquaria Umberto Saba, Trieste
Foto di Arianna
Altro luogo che fa respirare l'aria del Novecento è la Libreria Antiquaria Umberto Saba, in via S. Nicolò 30, appartenuta al grande poeta che la rilevò nel 1919 e vi lavorò per gran parte della sua vita. Una volta varcata la soglia si viene travolti dal profumo della storia e dei libri che si affastellano ininterrotti, accompagnati solamente da qualche quadro e da una fotografia dell’autore. Pochi passi più in là, su via Dante Alighieri, si trova la statua del poeta, quasi a vegliare sulla sua bottega di libri, rappresentato mentre sta andando a lavorare con berretto, pipa (che però non ha più, perché è stata trafugata) e bastone.

Continuando la passeggiata, arrivo al Tempio serbo-ortodosso della Santissima Trinità e di San Spiridione. La chiesa è stata costruita tra il 1861 ed il 1869 sul sito di un tempio precedente ed ha una pianta a croce greca che riflette lo stile bizantino delle chiese orientali; si caratterizza per una cupola al centro più alta dei quattro campanili, per le calotte semi-sferiche grigio-azzurre e per le ampie decorazioni musive delle facciate. La comunità serbo-ortodossa si è insediata a Trieste a seguito dello sviluppo dei traffici marittimi, favorito dalla proclamazione del porto franco nel 1719 ad opera di Carlo VI. Alla fine del '700, la comunità contava circa 200 persone, attualmente si aggira sulle 10.000 unità.
È giunto il momento di visitare un altro caffè storico in piazza Unità d'Italia: il caffè degli specchi. Fondato nel 1839, al suo interno si respira l'atmosfera dell'Impero Asburgico. Molti degli eventi e dei fatti storici di Trieste sono passati per questo caffè, chiamato degli Specchi poiché, fin dai tempi della sua apertura, era tradizione incidere gli avvenimenti storici più importanti su specchi o lastre di vetro. Di recente il caffè è stato rilevato da una famiglia di maestri cioccolatieri rinomati in tutta Italia, quindi ho assaggiato dell'ottima cioccolata insieme al caffè!


Veduta di Trieste
Foto di Arianna
Uscendo, davanti ai miei occhi si staglia piazza Unità d'Italia in tutta la sua maestosità: d'estate ospita numerosissime iniziative e concerti e, oltre ad essere la piazza principale di Trieste, è anche la più grande d’Europa aperta sul mare! Simboleggia l’ultima ostentazione di potere di un grande impero quasi al termine del suo dominio, ma che ha contribuito a rendere la città solida e forte. Inizialmente era denominata piazza San Pietro, prese poi il nome di piazza Grande e solo nel 1918 fu denominata Piazza Unità, quando la città venne annessa al Regno d’Italia. Presenta una pianta rettangolare, da un lato completamente aperta sul Golfo di Trieste, mentre sugli altri lati sorgono numerosi palazzi storici ed edifici pubblici; quasi come se fossero posti su un palcoscenico ruotano il palazzo del Governo, il palazzo delle Generali, il palazzo del Lloyd triestino ed il Caffè degli Specchi. Definita anche il salotto della città, Piazza Unità d’Italia diventa particolarmente suggestiva la sera, quando i palazzi illuminati e i fari blu sul pavimento le conferiscono un’atmosfera quasi magica.
La vista della piazza è particolarmente suggestiva dal Molo Audace, una passerella sul mare di oltre 200 metri, un luogo magico per fare due passi e ossigenarsi in qualsiasi momento della giornata e in qualsiasi stagione. Il molo fu costruito tra il 1743 e il 1751 sul relitto del San Carlo una nave affondata in porto: inizialmente lungo 95 metri e unito a terra con un piccolo ponte di legno, il molo è stato via via allungato e ora misura 246 metri e nel 1922 venne chiamato Molo Audace in onore del cacciatorpediniere Audace - la prima nave della Marina Militare Italiana arrivata a Trieste il 3 novembre.

Tornando dal molo verso Piazza Unità d’Italia, mi sono fermata per un eccellente aperitivo al Caffè Tommaseo, ennesimo caffè storico e imperdibile della città, deve il suo nome a Tommaso Marcato, che lo fondò nel 1830. Egli giunse a Trieste, come molti a quel tempo, per motivi commerciali e fu il primo ad introdurre il consumo del gelato in città. Il locale venne fatto decorare dal pittore Gatteri ed adornato di grandi specchiere fatte arrivare appositamente dal Belgio.
Aperitivo al Caffè Tommaseo, Trieste
Foto di Arianna
Prima di andare a cena, per smaltire l'aperitivo, ho esplorato il Ghetto Ebraico, alle spalle di piazza Unità d'Italia, un "balcone" sul mare tra i più grandi al mondo; dall'adiacente Piazza della Borsa, storicamente fulcro economico della città, si passa attraverso via Portizza e si arriva ad un intrico di strette stradine piene di antiquari e botteghe di libri usati: vale la pena perdersi tra i vicoli.
A cena, ancora su consiglio dell'amico friulano, mi sono recata al Buffet Rudy Spaten ed è stata indubbiamente una scelta azzeccata! Ho mangiato succulente pietanze austriache e triestine in un locale accogliente e familiare.
E' stata una giornata molto intensa e ricca e rientro in hotel, stanca ma felice, per una notte ristoratrice.



DAY 2
Una giornata fuori Trieste

Ho concentrato in un solo giorno tutte le cose da vedere nel centro storico di Trieste perchè era mia ferma intenzione dedicare la seconda giornata triestina a due siti che si trovano fuori dal centro storico: il Castello di Miramare e la Risiera di San Sabba. E devo dire, a posteriori, che è stata una scelta assolutamente azzeccata!


Il Castello di Miramare
Foto di Arianna
Il Castello, non ve lo dico nemmeno... 
E' meraviglioso, mi ha lasciata entusiasta! E' un sito molto grande, che merita diverse ore per poterlo visitare: sono stata una mattina intera, prendendomi il tempo necessario per scattare delle magnifiche foto perchè il castello offre suggestivi e splendidi scorci.

TIP: Miramare si può raggiungere o con la macchina, parcheggiando a pagamento a ridosso del castello, oppure con il bus nr. 6 e 36 dal centro storico; questi ultimi sono molto comodi e passano spesso, l'unico problema è relativo ai i biglietti perchè NON si possono fare a bordo. Bisogna comprarli o presso giornalai e tabaccai, oppure (io ho fatto così) scaricando ed usando la APP Trieste Trasporti; altre info su come arrivare le trovate qui

Il Castello di Miramare nasce come residenza privata dell'arciduca Ferdinando Massimiliano d'Asburgo e di sua moglie Carlotta del Belgio: attraversando le sue splendide stanze, oltre 20 pressoché intatte, riporta immediatamente indietro nel tempo. Più che un castello, è una residenza principesca del XIX secolo, in posizione incantevole, su un promontorio roccioso proteso verso il Golfo di Trieste; fu costruito tra il 1856 e il 1860 per volere dell'arciduca Massimiliano d'Austria, poi imperatore del Messico, che seguì personalmente sia la progettazione della dimora che l'allestimento del parco, di oltre 22 ettari, ricco di piante rare, sculture e laghetti, che scende con ampi gradoni verso il mare.

Miramare
Foto di Arianna
Gli ambienti interni sono visitabili secondo un percorso prestabilito che si snoda dal pianoterra al primo piano ed è possibile ammirare i
numerosi arredi originali delle sale di
rappresentanza;
gli appartamenti privati sono ricchi di opere d'arte, mobili e oggetti preziosi. Se avete tempo vale una visita anche il parco che circonda il castello.

La seconda parte della giornata l'abbiamo dedicata, invece, alla visita del civico museo della risiera di San Sabba, aperta da lunedì a domenica dalle 9.00 – 19.00 con ingresso gratuito.

TIP: anche questo museo è raggiungibile comodamente (anche se notevolmente più lontano dalla città rispetto al Castello di Miramare) con i bus nr. 08 e 10, mentre la macchina la potete parcheggiare in strada. 


Risiera di San Sabba
Foto di Arianna
E' un luogo molto forte ma la visita è imperdibile, tanto che vi consiglio di prendere l'audioguida (al costo di 2 euro): il tempo minimo per visitare il museo è di un'ora ma io mi ci sono trattenuta quasi due, senza nemmeno accorgermene. Il museo si trova in un edificio, costruito nel 1898 per la pilatura del riso, usato dopo l'autunno del 1943 dagli occupanti nazisti come Campo di Detenzione di polizia, destinato sia allo smistamento dei deportati razziali e politici in Germania e in Polonia (e al deposito dei beni razziati), sia alla detenzione ed eliminazione di ostaggi, partigiani e detenuti politici italiani, sloveni e croati; nel 1944 entrò in funzione anche un forno crematorio, non più visibile perché smantellato dai nazisti prima di fuggire.


Risiera di San Sabba
Foto di Arianna
Sono rimaste inalterate le 17 celle e quella della morte. Vi trovano spazio una mostra storica permanente e una biblioteca, in una sala sono esposti alcuni beni razziati agli ebrei triestini, donati dalla Comunità Ebraica di Trieste e numerosi oggetti e documenti donati dagli ex deportati dell'ANED (Associazione Nazionale ex Deportati Politici nei Campi Nazisti). La Risiera fu dichiarata Monumento Nazionale nel 1965, ristrutturata e trasformata in civico museo nel 1975.







DAY 3
Lubiana in giornata da Trieste

Il terzo giorno non lo abbiamo trascorso in città ma a Lubiana! Vista la vicinanza con la Slovenia e la facilità per arrivarci, non sono riuscita a trattenermi dallo sconfinare.

Triplice ponte, Lubiana
Foto di Arianna
Lubiana, oltre ad essere stata nominata capitale verde d'Europa nel 2016, è una città deliziosa che mi ha incantato: piacevole e rilassante, si gira tranquillamente a piedi in una sola giornata. 

TIP: da Trieste ci sono diverse possibilità per raggiungere la capitale slovena: il treno e gli autobus; oltre a Flixbus, ci sono anche diverse linee slovene e croate che uniscono Lubiana a Trieste; per comodità (e perché ho già usato la app) ho scelto Flixbus e all'andata è stato un viaggio tranquillo e piacevole, mentre il ritorno si è trasformato in tragedia a causa di un ritardo incredibile, che pare sia consueto a causa delle lunghe file al confine. Il Flixbus a Trieste si prende dall'autostazione, facilmente raggiungibile a piedi ma servita anche da bus, con sala d'attesa e biglietteria aperta fino a tardi e nei giorni festivi; a Lubiana  l'autostazione è molto piccola (praticamente un prefabbricato) molto vicina al centro ed anche qui le biglietterie sono aperte con orari prolungati.

Ponte del Drago, Lubiana
Foto di Arianna
Lubiana è una città praticamente tutta pedonale, che si sviluppa sulle due rive del fiume che la attraversa. I numerosi ponti che congiungono le due sponde sono molto carini e caratteristici (soprattutto il ponte con i draghi, in assoluto il più bello!).
La prima cosa che ho fatto arrivata in città è stata sedermi in uno dei tanti locali lungo il fiume e ordinare qualcosa da bere, per poi recarmi all'info point oltre il ponte Tromostovje (Triplice ponte).

Raccolte tutte le info utili e una cartina della città, ho iniziato dalla visita del Castello; carina e comoda la funicolare  (4 euro e 40 a tratta; biglietto combinato con ingresso al castello e audio guida 12 euro) per arrivare in cima ma, ad essere sinceri, il castello non mi è piaciuto per nulla, essendo stato totalmente ricostruito in tempi recenti. Dentro ci sono diverse esposizioni (non tutte permanenti), si può passeggiare su alcuni camminamenti e salire sulle torri, ma il percorso di visita non è affatto chiaro. L'unica cosa che merita è la vista di Lubiana dall'alto. 


Veduta di Lubiana dal suo castello
Foto di Arianna
A pranzo ci siamo seduti in un ristorantino dove abbiamo assaggiato i piatti tipici sloveni, Gostilna Sokol: imperdibile la zuppa di funghi Sokol nella scodella di pane! Se avete voglia e tempo vi consiglio di mangiare al mercato centrale che comprende il mercato all'aperto (su Vodnikov trg e Pogačarjev trg), il mercato coperto (tra le due piazze) nonché il mercato coperto di Plečnik. lungo il fiume Ljubljanica. Questo complesso offre, oltre ai banchi di generi alimentari, anche chioschi con cibo di strada non solo sloveno ma proveniente da ogni angolo del pianeta, dall'arabo all'Indiano, dalle pork-ribs agli hamburger, al goulash.
Siamo tornati al Ponte Tromostovje, uno dei simboli più conosciuti della città: la sua particolarità risiede nell'essere costituito da un ponte centrale e due laterali; inizialmente fu costruito singolarmente poi, all’inizio degli anni '30, vennero aggiunti due ponti pedonali ed il tutto fu uniformato mettendo ringhiere in pietra. Da lì abbiamo raggiunto Presernov Trg, una delle piazze principali della città, molto particolare e colorata, dove svetta con il suo rosa salmone la Chiesa dell’Annunciazione della Vergine, ovvero la Chiesa Francescana.

Ho ceduto alla gita in battello, consigliata da tutti come imperdibile (10 euro per 45 minuti) e, devo ammettere, è stata molto piacevole perché si arriva in una zona fuori dal centro, dove gli abitanti della città leggono, si rilassano, prendono il sole e passeggiano nel parco che si snoda lungo tutte le  rive del fiume. 
Un aggettivo adatto per Lubiana?!  Senz'altro rilassante!

4 commenti:

  1. Complimenti per le descrizioni delle città di Trieste e Lubiana. Particolarmente curata la visita e le dotte rappresentazioni dei siti, nonchè le curiosità e le informazioni fornite. Ottimo ausilio per un futuro viaggio.

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    1. Grazie per i complimenti!Speriamo che anche gli altri nostri post possano esserti utili per programmare i tuoi futuri itinerari!

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  2. Brava Arianna! La visita di Trieste è stata davvero esaustiva e la descrizione che ne fai rispecchia l'aria mitteleuropea che caratterizza la città,soprattutto nei suoi caffè storici.Bisognerebbe che tutti la visitassero seguendo le tue preziose indicazioni.

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    1. Grazie per i complimenti, so che Trieste è una città a te familiare!
      (Arianna)

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