La casa dei poeti romantici inglesi nel cuore di Roma
Quante volte siamo passati
in piazza di Spagna? Quante volte abbiamo fotografato la fontana della
Barcaccia o la Scalinata di Trinità dei Monti?
Ma quanti di noi hanno fatto caso al palazzo situato al numero civico 26?
Oggi ti voglio raccontare una bella storia, legata a due illustri poeti romantici inglesi: John Keats e Percey Shelley.
La Keats and Shelley House a piazza di Spagna foto di Martina |
Tra la fine del Settecento e gli inizi dell’Ottocento, l’Italia e in particolar modo Roma, erano le mete predilette del Grand Tour, il viaggio di formazione che i gentiluomini compivano per completare la loro formazione.
Shelley nel 1820 si trovava in Italia, a Pisa nello specifico, proprio per questo motivo; quando seppe della cagionevole salute del suo amico Keats, lo invitò a raggiungerlo per via del clima mite del Bel Paese che, sicuramente, gli avrebbe giovato. Il 15 Novembre del 1820 Keats arrivò a Roma insieme al suo amico e pittore Joseph Severn e si trasferirono in questo bel palazzo, non lontano dalle residenze che accolsero Shelley nel 1817 e Lord Byron nel 1819.
Il soggiorno romano di Keats durò, tuttavia, solo 4 mesi: la salute del poeta si aggravò, infatti, rapidamente. Si spense la notte tra il 23 e il 24 Febbraio del 1821 tra le braccia di Severn; venne sepolto, per sua espressa volontà, nel cimitero Acattolico di Roma: aveva solamente 25 anni.
TIP: circa sessant’anni
dopo, Oscar Wilde si recò in visita alla tomba di quello che definì il più
grande poeta del secolo. Toccato da questa visita, scrisse il sonetto The Grave
of Keats, esposto nel salone della casa-museo.
Shelley non ebbe una sorte
molto diversa: morì l’anno successivo, a 29 anni, in seguito ad un naufragio.
Le sue ceneri vennero portate nel cimitero Acattolico che, per la presenza di
numerosi artisti, venne chiamato, appunto, Cimitero degli Artisti.
La biblioteca foto di Martina |
Saliamo, ora, al secondo piano dell’edificio ed entriamo a visitare la casa-museo, proprio nell’occasione del bicentenario della morte di Keats.
La prima stanza in cui si
entra un tempo ospitava il salone, mentre oggi è una biblioteca che conta più
di 8000 volumi consultabili su richiesta. Della collezione fanno parte numerose
prime opere dei poeti romantici della seconda generazione, prime edizioni delle
opere di Keats e Shelley, traduzioni e molti studi italiani sui poeti. La
casa-museo ospita elementi originali dell’epoca di Keats, come i pavimenti, il
caminetto e lo splendido soffitto a cassettoni con motivi floreali.
Molto suggestivo è entrare
nella camera da letto dove Keats morì la notte tra il 23 e il 24 Febbraio. I
mobili, sebbene d’epoca, non sono gli originali: era usanza, infatti, bruciare
tutto ciò che apparteneva a chi moriva di tubercolosi, mobili compresi.
Originale è la maschera mortuaria di Keats posizionata accanto al letto.
La camera da letto dove Keats morì nel 1821 foto di Martina |
Da oltre un secolo, l’appartamento al civico 26 di piazza di Spagna è una casa-museo dedicata non solo a John Keats e Percey Shelley, ma, più in generale, ai poeti romantici inglesi: un traguardo raggiunto nel 1909 grazie alla lungimiranza di tre illustri personaggi, Robert Underwood Johnson, il futuro ambasciatore americano a Roma, Sir Rennell Rodd, anche lui futuro ambasciatore ma del Regno Unito, e Harry Nelson Gay, docente di Harvard.
TIP: visto il particolare
momento che stiamo vivendo, la Keats and Shelley House sta organizzando anche
tour virtuali della dimora romana del poeta. Cliccate qui per saperne di più o per
organizzare la vostra visita in presenza (6€ costo del biglietto d’ingresso).
Se sei affascinato dalle
vicissitudini dei due poeti, non puoi perderti la visita al Cimitero Acattolico, in zona ostiense.
“Le parole più belle son
spesso quelle non dette, quelle che naufragano nei silenzi”
John Keats
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