IL GENIO DI VAN GOGH IN MOSTRA A ROMA

In occasione dei 170 anni dalla sua nascita, Palazzo Bonaparte ospita la grande e più attesa mostra dell'anno dedicata al genio di Van Gogh. La storia di uno dei pittori più conosciuti al mondo viene raccontata attraverso le sue opere più celebri, tra le quali il famosissimo Autoritratto.

"Autoritratto", Van Gogh
foto di Martina

Nato in Olanda il 30 marzo 1853, fu un artista di estrema sensibilità e dalla vita molto tormentata. Attacchi di follia, lunghi ricoveri nell’ospedale psichiatrico di Saint Paul in Provenza, l’episodio dell’orecchio mozzato, costituiscono i tasselli di un’esistenza “maledetta” che culminerà nel tragico epilogo della sua vita: il 29 luglio 1890, a soli trentasette anni, si sparò un colpo di pistola al petto, nei campi di Auverse.

Van Gogh nei brevi anni della sua carriera dipinse una serie di capolavori, accompagnandoli con appassionate lettere che indirizzava al fratello Theo; è riuscito ad inventare uno stile unico che lo ha reso, insieme alla sua storia, il pittore più famoso della storia dell'arte.

Cinquanta sono le opere in mostra che provengono dal prestigioso Museo Kröller Müller di Otterlo, che custodisce uno dei più grandi patrimoni delle opere del pittore olandese. Tante le testimonianze biografiche che ricostruiscono ancor più a fondo la sua vicenda umana e artistica, per celebrare la sua grandezza universale.

Il percorso espositivo segue la scansione cronologica, facendo riferimento ai periodi e ai luoghi dove l’artista visse: da quello della terra natale, al soggiorno parigino, a quello ad Arles, fino a St. Remy e Auvers-Sur-Oise, dove mise fine alla sua tormentata vita.

"Natura morta con cappello di paglia", 1881
foto di Martina

Agli esordi della sua carriera, gli scuri paesaggi hanno un grande fascino su di lui, dedicandosi allo studio del lavoro della terra. Le figure agiscono in una severa quotidianità quali esempi di un intenso rapporto con la verità di quel mondo contadino. La grandezza dell'artista si rivela nell'espressività dei volti, negli atteggiamenti dei corpi, nella fatica intesa come inevitabile destino. II soggiorno parigino apre, invece, un'appassionata ricerca del colore, portando alla conquista di un linguaggio più immediato e cromaticamente vibrante: Van Gogh scopre la forza del colore impressionista. L'immersione nella luce e nel calore del sud genera aperture ancora maggiori verso eccessi cromatici.

"Il Seminatore", 1888
foto di Martina

Instancabile studioso, tra il 1881 e il 1890, gli anni che lo videro dipingere, non smise mai di esercitarsi nel disegno, nell’uso dei colori e nella ricerca della luce. Pochi mesi dopo la morte di Van Gogh, il fratello Theo, malato e profondamente scosso, muore lasciando la giovane moglie Johanna Bonger in un appartamento pieno di opere: centinaia di quadri, un mucchio di disegni di un pittore quasi sconosciuto. Jo dimostra sin da allora una intelligenza lungimirante e una abilità manageriale: riesce ad organizzare nel giro di pochi anni più di 20 mostre, tanto da suscitare interesse da parte della critica e dalla stampa. È grazie a lei che l’opera e la vita del cognato oggi sono conosciute in tutto il mondo!

 

VADEMECUM

Palazzo Bonaparte

dall’8 ottobre al 26 marzo 2023

lun-ven 10 - 19; sab e dom 10 - 21

Biglietti 18€ / 16€

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