DIEGO PERRONE AL MACRO DI ROMA

La personale di uno degli artisti neo-concettuali di fama internazionale


Il MACRO di via Nizza, moderno complesso espositivo della Capitale votato alla contemporaneità, ospita la personale di Diego Perrone, artista neo-concettuale di fama internazionale.

Nel percorso espositivo sono accostate opere realizzate negli ultimi vent’anni con cinque nuovi lavori. Uno di questi è l’installazione video “Frustata”, un montaggio di vecchie riprese video girate in un paesino di montagna del nord Italia, il cui protagonista è un ragazzo che schiocca la frusta. Proprio questo rumore è il fil rouge che unisce tutte le opere, ospitate in un grande spazio senza soluzione di continuità.

La personale di Diego Perrone al MACRO
foto di Martina

Il titolo della mostra offre uno spaccato della visione che Perrone ha del mondo: sovrappone e traccia linee tra linguaggi e discipline disparate, utilizzando diverse tecniche e diversi materiali; si muove tra il naturale e l’artificiale per deviare la nostra comprensione del tempo e dello spazio.

L’artista si ritrae in un passaggio di condizione esistenziale vista la presenza di una gallina viva sulla sua testa, simbolo della sua continua ricerca. Sculture in vetro e disegni a biro rossa cercano di esplorare il “momento intermedio”, quello che esiste tra il prima e il dopo, tra la causa e l’effetto, innescando in noi la curiosità di sapere cosa sia successo. Per poter penetrare nell’universo di Perrone, l’artista stesso dissemina il nostro itinerario con descrizioni che lo illustrano. Affascinato dai luoghi reconditi della psiche umana e dai territori inesplorati, con la serie fotografica “Pensatori di buchi” è disposto a scavare a fondo, realmente e idealmente.

"Pensatore di buchi", Diego Perrone

Spingendo i materiali al di là delle loro viscere, culturali e organiche, l’artista costruisce un mondo parallelo, un paesaggio vertiginoso, sfuggente e ipnotico.

Valore aggiunto è l’allestimento: alcuni lavori, infatti, sono esposti su strutture di supporto di nuova concezione che diventano, a loro volta, opere a sè stanti.

Un percorso sperimentale che sottende un pensiero spaziale e temporale esplicato anche nella disposizione delle opere. Così come l’artista forza e distorce i materiali che utilizza, allo stesso modo si comporta con lo spazio espositivo, sperimentando percorsi e forme totalmente inediti.

 

VADEMECUM

fino al 19 febbraio 2023

mart-ven 12 / 19

sab -dom 10 / 19

gratis

 

Nessun commento:

Posta un commento