JOSEF KOUDELKA. RADICI

Alla ricerca dell’essenza della storia nei siti archeologici del Mediterraneo


Lo spazio espositivo del Museo dell’Ara Pacis accoglie l’unica tappa italiana della mostra Radici, dedicata al grande fotografo dell’agenzia Magnum Photos, Josef Koudelka.

Grecia, Delfi 1991, Josef Koudelka

Centodieci spettacolari scatti in bianco e nero, ci raccontano i più rappresentativi siti archeologici del Mediterraneo, portando a conclusione un progetto trentennale, unico nel suo genere. 

Secondo il fotografo ceco, infatti, “le rovine non sono il passato, sono il futuro che ci invita all’attenzione e a godere del presente”. Dall’antichità possiamo ancora apprendere molto e questa retrospettiva ci offre la possibilità di conoscere il pensiero e le riflessioni di Koudelka sulle civiltà del passato e sulle loro vestigia. L’intento dell’artista non è quello di congelare le rovine in una visione romantica, ma di indagarle a 360 gradi; proprio per questo, nel corso di 28 anni (tanto è il tempo che Koudelka ha dedicato alla sua ricerca), il fotografo è tornato più volte negli stessi luoghi, per testimoniare il passaggio del tempo, gli effetti delle azioni dell’uomo e l’imporsi della natura. 

Sono più di 200 i siti archeologici fotografati in una ventina di paesi, dall’Italia alla Francia, dalla Spagna alla Siria, dal Marocco alla Turchia.

Allestimento della mostra Radici
foto di Martina

L’allestimento della mostra simula per il visitatore una vera e propria passeggiata archeologica, con fotografie a muro e su basamenti. L’uso del formato panoramico, diventato una cifra stilistica di Koudelka, e la scelta del bianco e nero, imprimono ancor più vigore alla grandiosità delle rovine; rovine nelle quali l’artista ceco è andato a ricercare la bellezza nella distruzione e nel disfacimento che resiste al tempo. I panorami, fotografati all’alba e al tramonto, sono ricchi di fascino e ipnotizzano il visitatore per le prospettive inaspettate.

Questo viaggio tra i lavori di uno degli ultimi grandi maestri della fotografia moderna acquista ancor più significato perché dialoga con uno dei più importanti monumenti della prima età imperiale, l’Ara Pacis. 

Le fotografie di Koudelka sono immagini dal forte valore simbolico, dagli echi memorabili che continueranno a risuonare nella mente del visitatore.

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