IL FUTURISMO A ROMA, LA RIVOLUZIONE DEL BAL TIC TAC

Forse questo nome non ti dirà un granché, ma il Bal Tic Tac segnò, negli anni Venti del Novecento, una vera e propria rivoluzione per la città di Roma.

Andiamo per gradi.

È il 1921 e il Futurismo è la corrente artistico-letteraria che permea ogni aspetto della vita.

Il nostro protagonista è Giacomo Balla, artista a tutto tondo ed esponente di spicco del Futurismo Italiano, di cui firmò diversi manifesti teorici. Nel 1921 venne contattato per realizzare il Bal Tic Tac di via Milano, “grandioso locale per balli notturni, futuristicamente decorato”, come venne scritto nelle cronache del tempo. 

L'atrio del Bal Tic Tac
foto di Martina

L’inaugurazione ufficiale avvenne il 30 novembre 1921, alla presenza di una folla di letterati ed artisti e fu segnata immediatamente da uno scandalo: l’insegna a lettere luminose ideata dallo stesso Balla, venne rimossa dai Vigili del Fuoco per questioni di decoro ed ordine pubblico.

Purtroppo, la documentazione relativa alle decorazioni del Bal Tic Tac è molto scarsa, concentrandosi esclusivamente su alcuni elementi d’arredo e sulle pitture del piano terra. La Tribuna del 16 dicembre 1921 scriveva che “le pitture futuristiche di Balla, vertiginose di moto e di colori, vi spingono in un mondo irreale, appena avete varcato la soglia”. Proprio la zona al pianterreno è l’unica conservatasi: appare come un grande corridoio coperto da una pittura murale a tempera grassa dai colori vividi e forti, rosso, blu, giallo, bruno-violetto, che incornicia un riquadro bianco dove, con ogni probabilità, doveva essere indicato il programma del giorno.

TIP: il suo rinvenimento fu totalmente fortuito; avvenne, infatti, nel 2017 in occasione di lavoro di restauro di una palazzina di Via Milano, angolo via Nazionale, appartenente alla Banca d’Italia.

 

Particolare della decorazione murale
foto di Martina

L’atrio del primo cabaret futurista terminava con una scala che conduceva al piano superiore, dove si trovava la sala da ballo vera e propria e una sorta di balconata che doveva ospitare l'orchestra. Il Bal Tic Tac era specializzato in musica jazz che, proprio qui, fece la sua prima stabile comparsa. Al jazz erano, poi, legati nuovi balli, come il foxtrot, le cui numerose varianti trionfavano nel locale.

Con la riapertura della Quadriennale d’arte 2020 di Roma nel vicino Palazzo delle Esposizioni, riprende la possibilità di visitare questo ambiente, unico nel suo genere. L’accesso è consentito solamente su prenotazione e si protrarrà fino alla primavera. Successivamente, le caleidoscopiche decorazioni di Balla potranno essere ammirate all'interno dello spazio espositivo sulla moneta e sulla finanza della Banca d’Italia, in corso di progettazione.

Dopo un secolo, Roma si riappropria di un pezzo della sua storia, del primo cabaret futurista che, proprio per il suo essere così all’avanguardia, rimase aperto solo un anno e mezzo.

2 commenti:

  1. Come sempre sei sul pezzo. Precisa e puntuale. Ispiratrice di interessanti visite.

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  2. Appena si potrà, fammi sapere se ti è piaciuta la visita: a fine maggio dovrebbe aprire le porte anche la casa-museo di Balla, a via Oslavia.

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