Toccata e fuga a Sofia

Cercate una meta al di fuori delle solite capitali europee? Bè, Sofia fa al caso vostro! La città bulgara è un crocevia tra Oriente ed Occidente: non è una grande metropoli ma in essa si fonde l'antico con il moderno, un ingombrante passato comunista con la voglia di modernità.
Ho inserito Sofia come ultima tappa di un viaggio in Transilvania, raggiungendola con un volo della Tarom (compagnia di bandiera rumena) da Bucarest e soggiornandovi due notti, dal 4 al 6 Settembre.

Raggiungere il centro: il piccolo aeroporto di Sofia è situato a circa 12 km dalla città. All'uscita del Terminal 2 degli Arrivi, si trova l'entrata della metropolitana, metodo più economico e veloce per raggiungere il centro. La linea è quella blu e il costo della corsa è di 1,6 lev. Fate molta attenzione alla misura dei vostri bagagli: se le valige sono più grandi di 60x40x40 dovete acquistare un biglietto anche per queste!La biglietteria si trova proprio nell'atrio di accesso ai treni e le fermate sono indicate non sono in cirillico ma anche in caratteri latini, quindi niente panico! Altro modo veloce e semplice per raggiungere l'hotel è quello di prendere un taxi: non vi fidate dei tassisti che incontrate dentro l'aeroporto, ma recatevi al desk ufficiale di prenotazione per non avere brutte sorprese. Riceverete un biglietto con il nome/numero del taxi e l'attesa prevista. Il costo si aggira intorno ai 15 lev, l'equivalente di 7,5€!

Per quanto riguarda l'albergo, Booking mi ha aiutato, come al solito: il Best Western Plus Bristol Hotel, quattro stelle in pieno centro, a due passi dalla fermata metro Opalcenska. L'arredo ricorda molto gli alberghi anni '80 ma le camere sono confortevoli e spaziose, il wi-fi ha un'ottima copertura e il personale è molto disponibile.

DAY 1

Il volo è atterrato, in perfetto orario, alle 9: la giornata è a mia completa disposizione! Posate le valige in hotel (il check-in si può fare dalle 14), esco per andare alla scoperta di questa misteriosa città che, a primo impatto, mi ha fatto una discreta impressione.
Sofia è abbastanza piccola e il centro si gira agevolmente, senza bisogno di usare i mezzi pubblici. Mi incammino verso Ploshtad Sveta Nedelya, dominata dalla cattedrale, uno dei punti di riferimento della città. Ultimata nel 1863, è sormontata da una magnifica cupola, all'interno gli affreschi in stile bizantino sono degni di nota. Sul grande viale che si apre di fronte alla chiesa, bul Maria Luisa, spicca il minareto in mattoni rossi dell'unica moschea ancora in attivitá, costruita nel 1576. Accanto, in uno spazio verde, le Terme Municipali, chiamate anche Bagni Turchi, spiccano per l'elegante facciata a fasce alterne e i fregi in ceramica.

Le Terme municipali o Bagni Turchi
Foto di Martina


Inaugurate nel 1913, dopo un lungo restauro oggi sono
usate come spazio espositivo. 

Se si dà un'occhiata alla zona di accesso alla fermata della metro Serdika, proprio su bul Maria Luisa, si potranno vedere, al di sotto del livello stradale, i resti della città in epoca romana e la piccolissima chiesa di Sveta Petka Samardzhiiska, costruita durante i primi anni della dominazione ottomana (fine del XIV secolo). Si dice che accolga le spoglie dell'eroe nazionale Vasil Levski. 

Poco distante, su pl Nezavisimost, spicca l'imponente monolito staliniano della Casa del Partito, quartier generale dei comunisti bulgari, costruito nel 1953. Attualmente ospita degli uffici governativi. Sulla stessa piazza si affacciano altri due edifici di rilievo: il Museo Archeologico e la Presidenza della Repubblica. Il Museo è ospitato in un'ex moschea del 1496 ed espone una ricca collezione di manufatti traci, romani e medievali (ingresso 10 lev, ridotto 2 lev; mag.-ott. 10/18, nov.- apr. 10/17 mart-dom). La Presidenza non è aperta al pubblico ma, allo scoccare di ogni ora, si può assistere al cambio della guardia con i soldati in alta uniforme. 

Nel cortile alle spalle di questo edificio, si intravede la chiesa di Sveti Georgi, del IV secolo d.C..

La chiesa di Sveti Giorgi
Foto di Martina



In parte ricostruita nel VI secolo per essere stata
saccheggiata dagli Unni, gli affreschi vennero realizzati tra il X e il XIV secolo. 
Proseguiamo nel nostro tour e ci ritroviamo su Ploshtad Battenberg che ospita il Palazzo Reale, in origine quartiere generale del governatore ottomano. Qui, nel 1873, l'eroe nazionale Vasil Levski venne interrogato e torturato prima della sua esecuzione. Dopo la cacciata dei turchi, il palazzo venne ristrutturato in stile viennese. Il principe Battenberg vi si stabilí, facendolo diventare la residenza ufficiale della famiglia reale bulgara fino all'avvento del comunismo. Oggi è sede della Galleria d'Arte Nazionale e del Museo Etnografico.

Mi avvicino sempre di più al simbolo della città: la chiesa di Aleksander Nevski. Venne costruita tra il 1882 e il 1912 a ricordo dei 200000 soldati russi che persero la vita combattendo per l'indipendenza della Bulgaria durante la guerra russo-turca (1877/78).

La chiesa di Aleksander Nevski
Foto di Martina

La chiesa, intitolata ad un principe-guerriero russo del
XIII secolo, è in stile neobizantino, ornata da mosaici e cupole dorate. Una porta a sinistra dell'ingresso principale conduce nella Cripta, sede del Museo delle Icone che raccoglie pezzi unici provenienti dalle chiese di tutto il paese. Altra chiesa importante per la città è Sveta Sofia, a poca distanza. Da questa la città ha preso il nome. L'edificio ha subito diversi restauri ma le precedenti fasi della chiesa più antica di Sofia si possono rivivere tramite pannelli in vetro posti nel pavimento.


Ultima tappa della  giornata è il parco Borisova Gradina: è il più bello di Sofia ed è il luogo ideale per rilassarsi, animato com'è da diversi caffè. Vicino all'ingresso si trova il Monumento all'Armata Rossa, eretto nel 1954 come trionfo del realismo socialista: in cima si trova un soldato, circondato da gruppi scultorei in ghisa che rappresentano altri militari dallo sguardo fiero e deciso e membri del proletariato riconoscenti.
Stana ma con ancora la voglia di scoprire, mi dedico al lato gastronomico, cenando in una mehana (taverna) tradizionale: Manastiriska Magernitsa (ul Han Asparuh 67). È uno dei migliori ristoranti in cui poter gustare piatti bulgari: le ricette di alcuni provengono dai monasteri sparsi in tutto il paese.

DAY 2

Un'abbondante colazione è quello che ci vuole per affrontare un'altra giornata "gambe in spalle" e l'hotel Bristol non mi delude!

Trascorro la mattinata nel sobborgo di Boyana, a circa 8 km dal centro, perché qui si trova una piccola chiesa del XIII secolo, patrimonio dell'UNESCO.

Come raggiungerla: l'alfabeto cirillico non aiuta nell'orientarsi con le direzioni e lefermate degli autobus ma, con un po' di pazienza, si fa tutto! Ho preso l'autobus 64, direzione Zooparka, (capolinea a Tsentar Po Higiena) che mi ha lasciato a pochi passi dalla chiesa (fermata Boyansko Hanche). Altro modo è prendere un taxi, il cui costo si aggira intorno ai 10 lev.

La chiesa, dedicata ai Santi Nicola e Pantaleone, è immersa in un bosco alle pendici del monte Vitosha: l'esterno è assolutamente anonimo, ma l'interno presenta un ciclo di affreschi medievali di grande rilevanza. 

Esterno della chiesa di Boyana
Foto di Martina

L'ingresso è consentito a gruppi di otto persone e
per la durata (tassativa) di 10 minuti. Da una piccola porticina si accede ad un'anticamera e da questa alla chiesa vera e propria, suddivisa in due ambienti: il primo risale alla metà del XIII secolo ed è stato costruito su volere del nobile Kaloyan, per dare maggior risalto alla parte più antica, cioè il secondo ambiente. Quest'ultimo, una camera con abside e volta a crociera, risale al X secolo. Gli affreschi, suddivisi in diversi registri, ricoprono interamente le pareti e il soffitto dei due ambienti. Raffigurano, per la maggior parte, scene della vita di San Nicola e qui si trova anche la più antica immagine di San Giovanni di Rila, patrono della Bulgaria. Sono gli esempi più belli e perfettamente conservati dell'arte medievale bulgara e dell'est europeo. L'artista è sconosciuto ma la datazione, ante 1259, cioè pochi anni prima della nascita di Giotto, ha fatto accostare gli affreschi al nostro Rinascimento, portando così alla definizione di "Rinascimento bizantino" per l'estremo realismo, la cura dei particolari e l'accenno alla prospettiva. (Ingresso 10 lev, ridotto 2 lev; nov.- mar. 9-17, apr.-ott. 9-17.30, per maggiori informazioni boyana church)

La visita alla chiesa di Boyana ha impegnato tutta la mattinata. Con il pomeriggio ancora a disposizione, un giro al Mercato delle Donne è quello che manca per entrare a pieno in contatto con la realtà locale (ul Stefan Stambolov, tutti i giorni dall'alba al tramonto). Questo mercato, il più grande di prodotti freschi a Sofia, si estende per diversi isolati: si può trovare di tutto e ad ottimi prezzi. Tende ad essere molto affollato: occhio a borse e portafogli! Qui si ha un'idea dei prodotti gastronomici che vengono imbanditi nelle case bulgare (formaggi, salumi, dolci) e si può assaggiare, nei piccoli chioschi, lo street food.

Ormai al tramonto, mi incammino verso bul Vitosha, un'area pedonale ricca di negozi, locali e gelaterie per trascorrere l'ultima sera. Il boulevard è la principale arteria commerciale della città e si estende dal Palazzo di Giustizia fino al parco Ploshtad Bulgaria. La mole della chiesa di Sveta Nedelya fa da sfondo alle insegne e alle luci al neon dei negozi delle grandi firme: ecco il connubio tra Oriente ed Occidente!
See you Sofia!

TIP
TOUR IN CITTA' GRATUITI: alcuni giovani del posto realizzano passeggiate guidate nei luoghi di interesse della città in lingua inglese. Non è necessario prenotare: basta presentarsi al punto di incontro, davanti al Palazzo di Giustizia in bul Vitosha, alle 11 o alle 18 (per info free sofia tour).



ARENA ROMANA: sotto al foyer dell'hotel Arena Serdica (ul Budapeshta 2) si trovano le rovine dell'anfiteatro romano risalente al IV secolo, portate alla luce proprio durante la sua costruzione. I resti sono aperti al pubblico con ingresso libero (dalle 10 alle16).

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